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Italian

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Wolfango Dalla Vecchia said:

“We know that the real artist is the one who can work in perfect freedom, so that he can be, as Stravinskij would say, an inventor, one who knows how to create different objects from all previous ones”

The concept of “melos” as sublime summa of aspirations, purity, directness and expressive depth remains a dream which we don’t know why we should give up.
Paolo Pandolfo argues that today the composer is “free”, without owners, but the distance between commercial music and research music (that is considered the heir of classical music) is now so deep that the isolation of the present composer is similar to the solitude of the one of some centuries ago, when he was slave of the clergy and nobility.

Before the Internet, the concert performed by the contemporary composer was a sort of review for endangered nerds with many more performers than audience. Today this restricted group could be 20 million people.

Music must fulfill its functions of communication and not a perverse research of a “never-done-before” that turns it into a default “no language”.

The phobia of aiming only at the persistence of a continuous language innovation forces people to go further always looking back.

I LOVE COMPOSERS UNJUSTLY FORGOTTEN BY HISTORY AND THE REPERTORIES

PEOPLE, REMEMBER, MUSICIANS: Renzo Cresti; Wolfango Dalla Vecchia; Pietro Revoltella; Carlo De Pirro; Francesco Finotti; Bepi De Marzi; Ildebrando Pizzetti;

Biography

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Wolfango Da02weblla Vecchia diceva:

“Sappiamo tutti che il vero artista è solo colui che riesce a operare in perfetta libertà, così da poter essere, come direbbe Stravinskj, un inventore, cioè uno che sa creare oggetti musicali diversi da tutti i precedenti.”

La concezione del “melos” come summa sublime di aspirazioni di purezza e di immediatezza e profondità espressiva resta un sogno al quale non si vede perchè si debba a priori rinunciare.
Paolo Pandolfo sostiene che oggi il compositore è “libero”, senza padroni, ma la distanza fra la musica commerciale e quella di ricerca che si considera “erede” della “musica classica” è ormai così incolmabile da far assomigliare l’isolamento del compositore attuale alla solitudine di quello di qualche secolo fa, schiavo del clero e della nobiltà.

Prima di Internet il concerto del compositore contemporaneo era una sorta di rassegna per sfigati in via di estinzione con molti più esecutori che ascoltatori. Oggi, anche questo gruppo “ristretto” di ascoltatori può essere di 20 milioni di persone.

La musica deve essere funzionale ai suoi obiettivi di comunicazione e non ad una perversa ricerca di un “mai fatto prima” che la trasforma in un “non linguaggio” predefinito.

La fobia di voler solo perseverare una continua novità di linguaggio costringe ad andare avanti guardando sempre indietro.

Il compositore si può definire “DISTRATTO”…

Il distratto è colui che non si fa prendere dalle cose del mondo quotidiano, colui che galleggia sulle acque della banalità per dedicarsi anima e corpo alla realizzazione dei suoi progetti.
Spesso definito un egoista, in realtà è quasi sempre un creativo che non interrompe mai veramente l’impeto della creazione per fare la spesa o per rispondere al telefono. Egli vive in un perenne stato di innamoramento che trascura la normalità per concentrarsi sul fuoco della sua passione.
In realtà, il “distratto” è solo “concentrato” sulle cose importanti, ma specialmente è uno che si guarda da fuori e sa darsi onestamente del “coglione”.

AMO I COMPOSITORI INGIUSTAMENTE DIMENTICATI DALLA STORIA E DAI REPERTORI

La qualità di un artista si giudica dalla capacità di creare asimmetrie imprevedibili avendo la piena conoscenza delle simmetrie. Ma allora perchè spesso vengo meno a questo principio? Perchè l’assimmetria rende difficile la comprensione del fruitore non “tecnico”.

Per credere in Dio basta ascoltare Bach (Ravasi).

PERSONE, RICORDI, MUSICISTI: Renzo Cresti; Wolfango Dalla Vecchia; Pietro Revoltella; Carlo De Pirro; Francesco Finotti; Bepi De Marzi; Ildebrando Pizzetti;

I sinfonisti perduti

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